Arte Archivi - Fashionlife Magazine https://www.fashionlifemagazine.com/tag/arte/ tutto su cultura, attualità, bellezza, luxury ... Fri, 15 Nov 2024 10:24:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.fashionlifemagazine.com/wp-content/uploads/2025/02/cropped-Icon_fashionlifemagazine-32x32.png Arte Archivi - Fashionlife Magazine https://www.fashionlifemagazine.com/tag/arte/ 32 32 Cultura, arte e benessere nei Colli Euganei, grande successo per (Re)Generation Festival https://www.fashionlifemagazine.com/cultura-arte-e-benessere-nei-colli-euganei-grande-successo-per-regeneration-festival/ https://www.fashionlifemagazine.com/cultura-arte-e-benessere-nei-colli-euganei-grande-successo-per-regeneration-festival/#respond Mon, 21 Oct 2024 22:35:38 +0000 https://www.fashionlifemagazine.com/?p=6998 Il territorio delle Terme e dei Colli Euganei ha recentemente ospitato con grande successo la prima edizione del (Re)Generation Festival, una manifestazione multidisciplinare che ha trasformato per tre giorni il cuore della più grande stazione termale d’Europa in un palcoscenico di benessere e cultura. L'evento ha invitato il pubblico a esplorare il tema del benessere, profondamente radicato nell’identità di questi luoghi, attraverso un inedito connubio tra arte, sport, enogastronomia e incontri culturali.

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Il territorio delle Terme e dei Colli Euganei ha recentemente ospitato con grande successo la prima edizione del (Re)Generation Festival, una manifestazione multidisciplinare che ha trasformato per tre giorni il cuore della più grande stazione termale d’Europa in un palcoscenico di benessere e cultura. L’evento ha invitato il pubblico a esplorare il tema del benessere, profondamente radicato nell’identità di questi luoghi, attraverso un inedito connubio tra arte, sport, enogastronomia e incontri culturali.

Un Festival per celebrare l’unicità dei Colli Euganei

L’iniziativa è stata organizzata dal Consorzio Veneto Terme Colli Marketing, in collaborazione con i Comuni di Montegrotto Terme e Abano Terme, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare la storica tradizione termale del territorio e la sua unicità. Il festival ha visto il Castello del Catajo trasformarsi in un suggestivo teatro di eventi, con oltre 70 iniziative distribuite nell’intera area dei Colli Euganei, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e variegata.

L’Arte in primo piano: la mostra di Maurizio Galimberti a cura di Ildo Damiano

A inaugurare il festival è stata la mostra GenerAzioni. I mosaici in movimento di Maurizio Galimberti, a cura del giornalista e curatore Ildo Damiano. L’esposizione ha offerto una retrospettiva sulla carriera del celebre fotografo, noto per i suoi “mosaici” che immortalano personaggi famosi, luoghi iconici e città di tutto il mondo. Per l’occasione, Galimberti ha presentato un’opera inedita, Studio n.3 – 11 May 2024, un tributo simbolico al territorio dei Colli Euganei. L’opera, un caleidoscopio futurista, celebra la vitalità e la rigenerazione attraverso simboli come l’acqua perpetua di una fontana, la scultura classica che rappresenta la figura umana e l’ombra della mano dell’artista che dona nuova vita agli elementi della composizione. Questo lavoro, caratteristico dello stile di Galimberti, costituisce un omaggio alla giovinezza e al benessere del territorio.

Dialoghi, musica e arte: il Castello del Catajo come centro culturale

Il programma del festival ha offerto numerosi momenti di riflessione e intrattenimento. Il Pop Talk Arte&Cultura: Rigenerarsi con l’arte ha esplorato il potere trasformativo dell’arte grazie agli interventi dell’artista Maurizio Galimberti, del critico Nicolas Ballario e del filosofo Luca Illetterati, moderati dalla conduttrice televisiva Camila Raznovich. In serata, la terrazza del castello è diventata il punto di incontro per aperitivi al tramonto, accompagnati da un dj set del cantautore Jack Jaselli, noto per le sue collaborazioni con artisti internazionali come Ben Harper e Jovanotti. A conclusione della giornata, la Corte dei Giganti ha ospitato il live della celebre cantautrice Malika Ayane, che ha incantato il pubblico con un’esibizione intima dei suoi brani più significativi che hanno forgiato e ispirato la sua storia artistica.

Un’offerta multisensoriale: food village e nextgen stage

Il Food Village ha rappresentato un’occasione per scoprire le eccellenze enogastronomiche locali, con un percorso creato ad hoc a cura di Strada del Vino dei Colli Euganei. Parallelamente, il palco Nextgen Stage ha dato spazio ai giovani talenti musicali emergenti, tra cui il pianista Davide Scarabottolo, la cantautrice Sara Sgarabottolo e il rapper Sir Giove, offrendo una piattaforma per le nuove generazioni.

Benessere e attività fisica: yoga, meditazione e pop talk sport&natura

Il festival ha riservato un’attenzione particolare anche al benessere fisico e mentale con sessioni di ashtanga yoga e workshop di mindfulness. Il Pop Talk Sport&Natura: Rigenerazione in azione ha esplorato il legame tra attività fisica, natura ed equilibrio psico-fisico, con interventi di esperti e sportivi come Franz Mühlbauer, scienziato sportivo, e Silvia Loreggian, alpinista e climber.

Il dialogo sul benessere: pop talk terme&salute

Un altro momento chiave del festival è stato il Pop Talk Terme&Salute: La scelta del benessere, che ha approfondito l’importanza delle pratiche salutari e del termalismo per una vita più lunga e sana. Moderato da Camila Raznovich, l’incontro ha visto la partecipazione di esperti come il dietologo Damiano Galimberti e personalità del mondo dello spettacolo come Maria Pia CalzoneYvonne Sciò.

Cultura del cibo e vino: pop talk food&wine

Il legame tra alimentazione e benessere è stato esplorato nel Pop Talk Food&Wine: Vivi come mangi, con contributi della chef Vania Ghedini, della sommelier Giulia Sattin e della produttrice vinicola Elisa Dilavanzo. L’incontro ha messo in luce come un approccio consapevole all’alimentazione possa migliorare la qualità della vita e promuovere uno stile di vita autentico e rigenerativo.

Il Festival e visioni future

A chiudere il festival, il live di Colapesce Dimartino, duo di cantautori siciliani, che ha dedicato un’esibizione speciale ai brani che hanno segnato la loro carriera, celebrando il dialogo generazionale, tema centrale del progetto. Il festival si è concluso con il Pop Talk – Il territorio: i prossimi Colli Euganei, un dibattito sul futuro del turismo sostenibile nella regione, moderato da Omar Schillaci di Sky TG24. Rappresentanti istituzionali, tra cui i sindaci di Montegrotto e Abano Terme, hanno discusso delle strategie per trasformare i Colli Euganei in un modello di turismo responsabile. Il (Re)Generation Festival è stato realizzato grazie alla collaborazione di importanti enti e sponsor, tra cui la Camera di Commercio di Padova, la Regione Veneto, e il Ministero del Turismo, e ha ricevuto il supporto di partner come Trivellato Mercedes e Busitalia Veneto. Questa prima edizione del festival ha dimostrato come il territorio dei Colli Euganei possa essere un punto di riferimento per il turismo culturale e rigenerativo, promuovendo un modello che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità.

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In Vino Veritas: un’esclusiva immersione nel passato letterario e artistico di Asolo https://www.fashionlifemagazine.com/in-vino-veritas-unesclusiva-immersione-nel-passato-letterario-e-artistico-di-asolo/ https://www.fashionlifemagazine.com/in-vino-veritas-unesclusiva-immersione-nel-passato-letterario-e-artistico-di-asolo/#respond Thu, 11 Apr 2024 19:30:58 +0000 https://www.fashionlifemagazine.com/?p=5201 Preparatevi a un evento senza precedenti che unisce la bellezza dei libri antichi e il fascino delle stampe d’epoca nella suggestiva cornice di Asolo.  La mostra “In Vino Veritas” è pronta a stupire i visitatori con una straordinaria esposizione di opere bibliografiche e grafiche provenienti da rinomati espositori di tutto il territorio nazionale. In questa…

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Preparatevi a un evento senza precedenti che unisce la bellezza dei libri antichi e il fascino delle stampe d’epoca nella suggestiva cornice di Asolo. 

La mostra “In Vino Veritas” è pronta a stupire i visitatori con una straordinaria esposizione di opere bibliografiche e grafiche provenienti da rinomati espositori di tutto il territorio nazionale.

In questa raffinata rassegna, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare un ricco panorama di tesori letterari, che spaziano dai manoscritti miniati e le mappe antiche fino agli incunaboli e ai libri rari sull’architettura veneziana. 

Ogni volume racconta una storia unica, un frammento di conoscenza che si tramanda attraverso i secoli, custodito gelosamente dagli appassionati e dai collezionisti.

Ma non è solo la parola scritta a dominare questa straordinaria esposizione.

Le stampe d’epoca, realizzate dai grandi maestri incisori dal XVI al XIX secolo, offrono uno spaccato affascinante della cultura del vino e delle sue radici storiche. 

Ogni immagine è un viaggio nel tempo, un’occasione per esplorare le tradizioni enologiche e artistiche che hanno plasmato l’identità italiana nel corso dei secoli.

L’evento è stato curato con attenzione meticolosa ai dettagli, con l’obiettivo di offrire un’esperienza coinvolgente e indimenticabile per tutti i partecipanti. 

Oltre alla straordinaria esposizione, sono previsti anche incontri con esperti del settore, conferenze tematiche e momenti di approfondimento per arricchire ulteriormente la conoscenza dei visitatori.

In Vino Veritas” rappresenta non solo un’opportunità unica per esplorare il patrimonio culturale italiano, ma anche un omaggio alla bellezza intramontabile dei libri e delle stampe antiche. 

Non perdete l’occasione di immergervi in questa straordinaria avventura letteraria e artistica, che vi porterà alla scoperta dei segreti nascosti dietro ogni pagina e ogni immagine.

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Art & Luxury Investments Fund raggiunge 75 Milioni di sottoscrizioni e punta quota 100 https://www.fashionlifemagazine.com/art-luxury-investments-fund-punta-a-aggiungere-100-milioni-di-sottoscrizioni-entro-giugno/ https://www.fashionlifemagazine.com/art-luxury-investments-fund-punta-a-aggiungere-100-milioni-di-sottoscrizioni-entro-giugno/#respond Sat, 19 Feb 2022 10:14:27 +0000 https://www.fashionlifemagazine.com/?p=1615 Art & Luxury Investments Fund raggiunge 75 Milioni di sottoscrizioni e punta quota 100 Dopo la recente nomina a Presidente del comitato scientifico del Prof. Lettieri, storico, critico d’arte e curatore di eventi internazionali, continua la campagna acquisti di professionisti di valore di Art & Luxury Investments Fund, che inserisce nel proprio team il Prof. Fabio Oreste che firma…

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Art & Luxury Investments Fund raggiunge 75 Milioni di sottoscrizioni e punta quota 100

Dopo la recente nomina a Presidente del comitato scientifico del Prof. Lettieri, storico, critico d’arte e curatore di eventi internazionali, continua la campagna acquisti di professionisti di valore di Art & Luxury Investments Fund, che inserisce nel proprio team il Prof. Fabio Oreste che firma un accordo per operazioni di Portfolio management e Fund Strategy Advisory.

Il Professore Oreste svilupperà programmi di investimento sinergici attraverso la costruzione di un portafoglio per gli investitori di Art & Luxury Investments Fund, che consentirà così di partecipare contemporaneamente a più settori del mercato globale come valuta estera, energia, metalli, indici azionari e materie prime, pur rimanendo esposti principalmente nell’asset Class della Fine Art.

Le operazioni

Art & Luxury Investment Fund infatti sta perfezionando operazioni di investment-in-kind di importanti collezioni di maestri dell’arte moderna che sono già nella propria disponibilità, quali ad esempio Salvator Dalì, Fabergè, e addirittura un opera di E. Munch.

Opere d’arte uniche al mondo che porteranno il fondo a un incremento significativo del proprio Asset Under Management (AUM), consolidando una realtà che lo vede sempre più protagonista nel campo degli investimenti nel mondo dell’arte.

IL RISULTATO RAGGIUNTO NON È CHE L’INIZIO DI UN PERCORSO CHE PORTERÀ IL FONDO ART & LUXURY A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO NON SOLO PER INVESTITORI PROFESSIONALI E ISTITUZIONALI, MA ANCHE PER COLLEZIONISTI E APPASSIONATI CHE POTRANNO ATTRAVERSO IL NOSTRO FONDO ESSERE PROTAGONISTI DI INVESTIMENTI NEL MONDO DELL’ARTE E DEL LUSSO.


NEANCHE IL TEMPO DI GODERCI QUESTO PRIMO TRAGUARDO E GIA’ PUNTIAMO CON DETERMINAZIONE AL RAGGIUNGIMENTO DI QUOTA 100 MILIONI ENTRO GIUGNO.

IL NOSTRO TEAM DI PROFESSIONISTI DEL MONDO DELLA FINANZA E DELL’ARTE LAVORA GIORNO DOPO GIORNO AL PERFEZIONAMENTO DI UN MECCANISMO CHE PORTERÀ IL FONDO ART & LUXURY A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO DI QUESTO SETTORE

afferma Francesco ColucciFounder di Art & Luxury Investments Fund.

La nomina del Prof. Fabio Oreste, fortemente voluto dal Founder di Art & Luxury Francesco Colucci e dal senior developer  Edoardo Callegari, porterà il Fondo ad essere sempre più protagonista dell’Art Investing, nonché a garantire un modello di gestione di un Portafoglio CTA specializzato nella generazione di Alfa, ovvero in grado di generare profitti in qualsiasi condizione di mercato attraverso l’apertura di posizioni long-short utilizzando futures e opzioni, sulla base di concept di Fisica Quantistica sviluppati dal Prof. Fabio Oreste.

L’accordo di collaborazione include anche un servizio di Advisory per la determinazione del modello operativo più appropriato per sviluppare e finanziare i progetti di Art Portfolio Enhancement e per l’analisi del business plan delle attività di private equity che Art & Luxury Fund porterà avanti, unitamente a quelle di emissione di NFT di opere di altissimo pregio mondiale, l’ultima frontiera dell’arte digitale.

Art&Luxury Investments Fund

Art&Luxury è un fondo di investimento Sicav RAIF di diritto lussemburghese fondato nel 2019 da un team con una forte esperienza finanziaria.

Offre un’alternativa efficace ai gestori patrimoniali per investire nel mercato dell’arte seguendo un nuovo approccio.

Basandosi su aziende esistenti di comprovato successo, Art & Luxury aspira ad ampliare il proprio settore di investimenti di private equity nella filiera dell’arte, quali il Ticketing e l’emissione di NFT.

Il professore Fabio Oreste

Fabio Oreste è un Fund Manager con oltre 25 anni di esperienza nei mercati finanziari globali, consulente di PE e Financial engineering, formatore finanziario, Fund Advisor e studioso di modelli di fisica quantistica applicati al trading finanziario e autore di libri sul financial trading in italiano e in inglese.

Ha lavorato a Wall Street – New York, a Londra e Zurigo. 

Fornisce inoltre consulenza per la creazione e la gestione di fondi tailor-made in piazze finanziarie primarie a clienti di family office. 

Ha pubblicato testi di Finanza in italiano e in inglese con editori leader di settore quali “Il sole 24 Ore editore” in Italia e J. Wiley & Sons negli Stati Uniti. 

Il suo ultimo libro “Quantum Trading”, pubblicato in inglese da Wiley a New York, è considerato nel mondo dell’analisi tecnica un salto in avanti che fa progredire i modelli predittivi del prezzo di commodities, Indici di Borsa e Valute in quanto mostra un meta-modello di previsione dei titoli non lineare basato sulla fisica quantistica. 

Ha scritto inoltre diversi articoli per riviste internazionali di Hedge Fund, come “Mondo Hedge Swiss”.

È stato amministratore delegato di HF First Financial ltd, una boutique finanziaria con sede a Londra e ricopre oggi la carica di amministratore delegato di Leads4Partners Ltd con sede a Cipro.

La ricerca di Fabio Oreste in finanza, fisica moderna, basata su un approccio interdisciplinare, gli ha permesso di scoprire relazioni rilevanti tra il comportamento degli elettroni e il comportamento dei fotoni secondo la Teoria della Relatività di Einstein e i punti di svolta dei prezzi dei vari mercati finanziari.

Le sue strategie di investimento di successo fanno uso di algoritmi proprietari che utilizzano un sistema di equazioni basato su concetti di fisica quantistica, come riportato nel suo ultimo libro ‘Quantum Trading’.

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DANIELA POGGI https://www.fashionlifemagazine.com/daniela-poggi/ https://www.fashionlifemagazine.com/daniela-poggi/#respond Mon, 15 Nov 2021 12:15:56 +0000 https://www.fashionlifemagazine.com/?p=1154 Attrice teatrale e cinematografica, conduttrice di programmi televisivi di grande successo, Daniela Poggi è da sempre impegnata nel sociale per la lotta alla parità delle donne e la tutela e la vita degli animali. Ambasciatrice dell’Unicef per aiutare i bambini in Africa, è stata anche assessore alle politiche culturali del comune di Fiumicino. Ha girato tanti film con registi…

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Attrice teatrale e cinematografica, conduttrice di programmi televisivi di grande successo, Daniela Poggi è da sempre impegnata nel sociale per la lotta alla parità delle donne e la tutela e la vita degli animali. Ambasciatrice dell’Unicef per aiutare i bambini in Africa, è stata anche assessore alle politiche culturali del comune di Fiumicino. Ha girato tanti film con registi importanti come Chabrol, Paolella, Veronesi e Sindoni e tanti altri. Oggi abbiamo il piacere d’incontrarla per parlare del suo romanzo d’esordio: “Ricordami” dove racconta la sua esperienza di vita vissuta a contatto con la madre colpita dall’Alzheimer svelando quanto questo evento abbia impattato sulla sua vita e sul suo sentire.

daniela poggi

Daniela, quando ha deciso che i suoi appunti sarebbero diventati un libro?
Ci pensavo da qualche anno. A dicembre 2019 è arrivata la spinta e ho proseguito per tre mesi ininterrottamente.

Cosa ha significato per Lei non essere più riconosciuta da sua madre?
Destabilizzante, violento, incredibile e inaccettabile. Questi i sentimenti che provavo. Oltre a una grande tristezza. Non appartenevo più. Non avevo più una nascita se non quella che io stessa e le foto confermavano.

Oggi la medicina si è evoluta nei confronti di questa malattia?
In parte si. Per lo meno è riconosciuta da tutti, se ne parla e si tenta nella ricerca di trovare un trattamento farmacologico che possa aiutare. L’Alzheimer sfocia e si esprime in diversi modi. Per quello non è semplice. Ma dato che oggi sempre più persone giovani si ammalano di Alzheimer, dovranno per forza trovare un rimedio.

Cosa le ha dato la forza per andare avanti?
La preghiera. Mi affidavo A Gesù, chiedevo di aiutarmi, di non lasciarmi sola in quell’inferno. E le persone che mi volevano bene. L’amore guarisce.

Vedere l’allontanamento progressivo di sua madre, è ciò nonostante ha deciso di tenerla a casa con sé. E’ stato un atto d’amore e di coraggio?
Una continuità di vita. Non ho “deciso” di portarla a vivere con me. E’ stato naturale. Mia madre, con me, fino all’ultimo dei suoi giorni. Questo volevo.

Quanto questa esperienza l’ha cambiata?
Molto sotto tanti punti. Non dare mai nulla per scontato. Ama, guarda negli occhi, stai accanto a chi soffre. Cerca di capire e accogliere l’altro. La pazienza. Sono riuscita a tenerla con me, è stata una grande vittoria. Resta una malinconia di tante assenze, restano dei vuoti dentro. Ma credo di aver fatto tutto il possibile perché lei fosse serena.

“Ricordami” è un aiuto per chi vive questa esperienza con i propri cari?
Tutti coloro che l’hanno letto dicono di si. Si ritrovano, condividono, si sentono meno soli. Figli e figlie che si arrabbiavano, non accettavano e dopo aver letto il mio libro hanno capito. Molti lettori mi hanno detto grazie.

Foto CHARLEY

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GIULIANA GARGIULOLa donna, l’attrice, la giornalista, la scrittrice… https://www.fashionlifemagazine.com/giuliana-gargiulola-donna-lattrice-la-giornalista-la-scrittrice/ https://www.fashionlifemagazine.com/giuliana-gargiulola-donna-lattrice-la-giornalista-la-scrittrice/#respond Tue, 19 Oct 2021 15:35:01 +0000 https://theissue.fuelthemes.net/?p=151 Attrice con Eduardo, è tornata di recente sul set con Alessandro Gassmann ne “I Bastardi di Pizzofalcone”. La sua vita, come il titolo del suo ultimo libro, è sempre un “Colpo di scena”. Incontro ravvicinato con una grande testimone oculare del nostro tempo. L’incontro come ipotesi di racconto, e come vocazione: per cultura, per nascita,…

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Attrice con Eduardo, è tornata di recente sul set con Alessandro Gassmann ne “I Bastardi di Pizzofalcone”. La sua vita, come il titolo del suo ultimo libro, è sempre un “Colpo di scena”. Incontro ravvicinato con una grande testimone oculare del nostro tempo.


L’incontro come ipotesi di racconto, e come vocazione: per cultura, per nascita, per educazione.
Gli incontri come percorso di vita e di lavoro.
Da Sorrento in poi, con l’entusiasmo e l’allegria degli anni di bambina con Donna Elena Fasulo di Torrelupara (sua madre), Giuliana Gargiulo vive con passione quasi ottocentesca ma con il rigore e l’attenzione tenace e vivace di donna assolutamente contemporanea.
Raccogliere fotografie, conservare, ricordare l’aiutano a collocarsi nello spazio e nel tempo, sempre alle prese con una storia da raccontare, o con nuove storie da scrivere. Giuliana vede e racconta a suo modo, sempre parlando, memoria e parole sono le sue eterne compagne di viaggio, la sua voce è sempre gioiosa. Come la sua vita. Una lunga vita artistica e professionale, da lei stessa narrata prima nel mini libro “Una storia mia” (2003) e in maniera più ampia in “Colpo di scena” (Graus Editore, 2016): iniziata con l’esperienza fatta in teatro con Eduardo, subito dopo l’incontro con Vittorio De Sica in occasione del film “Pane, amore e…”, per poi proseguire, dopo matrimonio e due figlie, con incontri, viaggi, presentazioni, interviste (undicimila, pubblicate su settanta diverse testate nazionali e regionali), incarichi (Consigliere di amministrazione per un decennio del Teatro Stabile di Napoli, Consigliere AIRC e Amici del San Carlo…), presentazioni, eventi, film, programmi radio e quant’altro.
Inarrestabile e ottimista, instancabile quanto determinata, Giuliana ha fatto della vita, segnata anche da non pochi incidenti di percorso, un’occasione di partecipazione.
Intervistatrice attenta di protagonisti del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’arte, non fa distinzione nel suo approfondimento tra vincitori di Nobel (Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini…) e Oscar (Piero Tosi, Loren, Liz Taylor, De Sica, Fellini, Nicola Piovani…) e giovani artisti debuttanti o emergenti, purché ne intuisca o intercetti il talento.

“E se non puoi la vita che desideri, cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla…(Kostantinos Kavafis)”

Che ricordi hai della tua infanzia? Che tipo di ragazzina eri?
Ho avuto la fortuna e il privilegio di essere nata a Sorrento, a Villa Gargiulo, in una  famiglia con un  nonno scrittore, Manfredi Fasulo, nipote di Nicola, avvocato e martire della Rivoluzione del 1799, papà ingegnere appassionato di pittura, figlio e nipote dei “reinventori” della tarsia sorrentina, uno zio a Londra che amava la lirica e soprattutto una madre meravigliosa, Elena, donna libera e generosa nel pensiero e di mentalità aperta. Sorrento era un piccolo paese “gentile”, amato e frequentato dai reali di mezza Europa, senza una profumeria ma con un transito continuo di personaggi internazionali, anche per gli “Incontri del Cinema”. Nel salotto di casa arrivavano tanti ospiti, Roberto Rossellini, Eduardo, Roberto Pane (mentre parla indica il ritratto che il grande architetto e scrittore volle dedicare a sua madre, ndr)… E, un bel giorno, anche l’attore Rossano Brazzi, in partenza per gli Stati Uniti per girare “Piccole donne” con Elisabeth Taylor e “Tre soldi nella fontana” con Katharine Hepburn… puoi immaginare cosa non si scatenò, in anni in cui non esisteva nemmeno la televisione, nella mente di una ragazzina di 9 anni che, quasi ogni giorno, andava al cinema con la mamma! Brazzi mi chiese cosa avrebbe potuto regalarmi da Hollywood ed io, senza esitazioni, dissi: “Tutto quello che serve per diventare un attrice!” Quel “tutto” arrivò, qualche mese dopo, una scatola di trucchi da Hollywood che, se nel paese diventò argomento di “stupore”, per me fu la felicità!

Il tuo primo ricordo di donna?
Credo coincida con il matrimonio a Sorrento nella Chiesa dei Servi di Maria, che ha segnato tutti gli accadimenti di famiglia.

Hai scritto nel tuo ultimo libro “Colpo di scena” che da piccola sognavi di fare due cose: la giornalista e l’attrice. Così è stato. Oggi, anche attraverso la tua instancabile attività, il teatro sembra sempre essere per te il grande riferimento della vita.
Il teatro è stato e continua ad essere il mio grande amore. Per paradosso dico sempre che vorrei una tomba a forma di poltrona! Nel salotto della casa a Napoli ne ho una “di platea” del Teatro San Carlo, ma ho anche un’enorme sagoma di “Via col vento” con Clark Gable e Vivien Leigh che si baciano! Poi tante locandine, bozzetti, dediche, fotografie, cimeli… Il teatro e il cinema sono il mio habitat. Quando assisto ad uno spettacolo – naturalmente con le mie predilezioni – sento che sono al “mio” posto, nel mio luogo dell’anima.

Hai debuttato a teatro nella “Scarpettiana”, la mitica compagnia di Eduardo de Filippo. Cosa porti con te di quella esperienza?
Eduardo è stato un grande maestro. Un incontro quasi fatale per la minorenne che ero. La mia vita è stata segnata da grandi maestri e grandi esempi. Da giornalista, la domanda che faccio sempre ai protagonisti delle mie interviste è: “chi ti ha insegnato di più nella vita?”, un concetto che continuo a trasmettere a figlie, nipoti, amici cari. Gli esempi e i maestri contano nella vita più di ogni altra cosa, credo addirittura che possano incidere sulla formazione di una persona, al di là dell’affetto, naturalmente, anche più della famiglia o degli amori. Ho avuto tanti maestri, a cominciare da Gaetano Salvemini che, a 13 anni, non sapevo fosse il più grande storico italiano. Dopo vent’anni in America, il professore aveva scelto di ritirarsi a “La Rufola”, la grande villa al Capo di Sorrento dove la marchesa Titina Benzoni Ruffino e sua figlia Giuliana ricevevano i più grandi esponenti del mondo culturale e che io, da bambina, frequentavo con i miei genitori. Salvemini diede una bella strigliata alla mia “cultura”. Il professore e Eduardo continuano ad essere onnipresenti nella mia formazione, nella mia dirittura mentale, nella mia maniera di guardare la vita, sempre una grande occasione! Amo molto la vita.

Cosa ti manca del tuo lavoro di attrice?
Devo ammettere che, a distanza di tanti anni, ho un certo languore. Di recente, su RaiUno, sono stata protagonista di una puntata de “I Bastardi di Pizzofalcone”. Facevo Rosetta Tortora, una zia affranta dal dolore per l’uccisione di sua nipote, e mi è piaciuto molto tornare in camerino, sul set, lavorare con il regista Alessandro D’Alatri, con Alessandro Gassman, che conosco da bambino, con un cast pieno di attori napoletani talentuosi e con una produzione così precisa e professionale. Con il giusto copione, chissà, potrei anche decidere di ritornare…

giuliana gargiulo

Gli incontri significativi sembrano essere la costante della tua vita: rapporti avviati dapprima in termini professionali e poi tradotti in rapporti di grande e solida amicizia.
È così. Piero Tosi, grande maestro del cinema mondiale, genio assoluto, “Premio Oscar per il costume”, ha segnato i miei anni più recenti. Scoprii il suo lavoro immenso, la sua ricerca quasi pittorica con “Senso” di Luchino Visconti, con Alida Valli. In seguito in un ruolo di contorno nel film “La Pelle” di Liliana Cavani, tratto dall’omonimo libro di Curzio Malaparte, fui vestita da lui! Giravo una scena con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale mentre Piero controllava che tutto fosse perfetto, anche l’orchidea alla scollatura che volle cambiare più volte! Da allora gli incontri si sono moltiplicati, fino a trasformare le interviste nelle tante occasioni di amicizia condivise nella sua casa romana… privatissima. Fino alla sua scomparsa Piero Tosi è stato un enorme riferimento di cultura e di affetto!

L’amicizia è dunque uno dei valori assoluti per te.
Senza dubbio. Grande e cara amica è stata Graziella Lonardi Buontempo, organizzatrice instancabile di eventi culturali legati all’arte contemporanea. Mi manca quotidianamente, e sono stata felice che sua nipote Gabriella Buontempo, oggi straordinaria produttrice tv, le abbia dedicato un film in cui sono molto presente. Con Graziella ho condiviso tantissimo, i primi viaggi in India, il cinema napoletano a New York, i soggiorni estivi a Favignana e Sabaudia, per anni il Premio Malaparte a Capri… La intervistai per il mio primo libro, “Napoli Donna”. Di caratteri diversi, ci accomunava un approccio alla vita di grande curiosità, di interesse culturale, con il gusto della scoperta e della conoscenza. Non eravamo mai ferme, sempre con la voglia di fare qualcosa… Graziella, andando oltre, aveva sperimentato il mondo dell’arte ed io il giornalismo. Di rara bellezza, sapeva coltivare occasioni e incontri con gli artisti. Fu lei a cercarmi negli anni Settanta, sapendo della mia amicizia con Carla Fracci, che voleva conoscere. Un giorno mi telefonò: “Sei a Sorrento, perché non vieni a trovarmi a Capri?”

Il senso dell’amicizia tra te e Carla Fracci è immortalato anche in un libro assai raro, pubblicato qualche anno fa, sviluppato in un originale alfabeto che traccia un ritratto molto particolare della grande etoile, suddiviso per voci, di argomento in argomento, “Dalla A alla Z”, come recita il titolo (Graus Edizioni).
Dal primo settembre del 1958, senza interruzioni, Carla è stata centrale nella mia vita. Ero al Piccolo Teatro di Milano per l’inizio delle prove dello spettacolo inaugurale della stagione, “Pulcinella in cerca della sua fortuna per le strade di Napoli” di Altavilla, regia di Eduardo, scene di Mario Chiari, assistenti alla regia Beppe Menegatti e Gilberto Tofano. Cominciò così, sul palcoscenico di via Rovello, la mia amicizia con Beppe, alla quale avrebbe fatto seguito quella con Carla. La prima volta che la vidi fu in fotografia. In un intervallo delle prove Beppe mi chiese di accompagnarlo all’edicola di Piazza Castello per acquistare “Gente”. Sul settimanale un grande ritratto di Carla, fotografata da Tony Armstrong Jones, diventato Conte di Snowdon per il matrimonio con Margaret d’Inghilterra. Da allora, e fino alla sua recente fine, l’amicizia non si è mai interrotta. Insieme abbiamo viaggiato, parlato, vissuto. Con Carla ho attraversato il mondo, non solo geografico, ma della danza. A Hollywood con Franco Zeffirelli e Jack Nicholson, a Washington con il Presidente Gerald Ford e il segretario di Stato Kissinger, poi a New York con Clive Barnes, potente critico del New York Times e ancora Londra, Parigi, Helsinki… L’ho vista ballare in spettacoli di ogni genere, ho assistito a prove e lezioni, ho imparato a riconoscere un passo e capirne le difficoltà, a identificare il talento e le qualità necessarie a ballare, l’ho seguita in occasioni di interviste televisive e conversazioni in pubblico… Attraverso Carla  ho capito anche  la determinazione caratteriale e la capacità aerea di ballare. L’arte, il successo, la qualità, l’armonia, il buon gusto, hanno accompagnato il naturale buon senso di Carla, una sua grande forza: nella carriera come nella vita. Credo di non averla mai sentita alzare la voce, anche se, con competenza e intransigenza, più volte ha chiarito il senso delle cose. Per anni è stata piuttosto silenziosa. Ascoltava con attenzione e il più delle volte taceva. Nel corso dei decenni della nostra amicizia, tra le più belle e care della mia vita, mai uno screzio, un malinteso, un’arrabbiatura. Anche se il temperamento non è mai mancato ad entrambe. 

È (stato) difficile essere amica di una star mondiale come Carla Fracci?
Difficile mai, lei era una luce, l’immensa ballerina che è stata, l’unica che ha ballato nei cinque continenti… Siamo vissute amando la famiglia, il lavoro, gli amici, lei seguendo suo figlio Francesco, io le mie Eleonora ed Elisabetta. Un’amicizia forte per sincerità e lealtà. Con affiatamento non comune abbiamo condiviso musica, spettacolo, teatro, interpretazioni, musei, incontri, letture, progetti… Anche abitando in città diverse, le occasioni importanti ci hanno sempre visto insieme: i matrimoni dei figli, le grandi prime, le celebrazioni teatrali, i gala, gli anniversari di famiglia. Credo di aver visto Carla in “Giselle”, e non solo in Italia, almeno un centinaio di volte, in coppia con grandi partner: Rudolf Nureyev, Vladimir Vassiliev, Paolo Bortoluzzi, Gheorghe Iancu, Ivan Nagy, Misha Baryšnikov. In cinquant’anni circa di conoscenza, non ci siamo mai perse di vista, coltivando sempre la nostra amicizia. 

Il mondo della danza è entrato nella tua vita anche con il ballerino russo Rudolf Nureyev.
Unico e indimenticabile! La persona più difficile che abbia mai conosciuto! Talmente segnato dal dolore, era incontenibile, come un bambino: non era possibile prevedere le sue reazioni, spesso eccessive, né era possibile calmarlo… L’ho visto soffrire come un disperato. Ma era normale: a 21 anni, a Parigi, per la prima volta fuori dalla Russia sovietica, decise in pochi minuti di rinunciare a sua madre, alla sua terra, alla sua scuola di ballo, ai suoi amici… lanciandosi tra le braccia di un agente della polizia francese chiedendo asilo politico! Una volta, dopo un trionfo in teatro, prima di entrare alla Casa Bianca, gli chiesi: “Sei felice, Rudolf? Sei orgoglioso di questo successo? Boati di “bravo”, venti minuti di applausi, tanti riconoscimenti…” Due lacrime gli segnarono il viso e, nel suo italiano semplice, mi disse: “Che importa me, se io non può vedere mia mama?” Dopo trentanove anni di lontananza Rudolf, per concessione di Gorbaciov, poté tornare per un giorno in Russia e rivedere la madre che era in fin di vita e, dopo 24 ore, spirò.

Come vi siete conosciuti?
Il nostro primo incontro è cancellato dagli anni che poi abbiamo condiviso. La prima volta fu alla Fenice di Venezia, ero un’appassionata di balletto che gli chiese l’autografo, che ci immortalò in una foto che ancora conservo. La seconda fu alla Scala di Milano, lui nel ruolo del principe Albrecht in una delle più belle edizioni di “Giselle”, con Carla. Irraggiungibile, bellissimo, correva attraversando il palcoscenico facendo volare il grande, principesco mantello: una magia. Ci ritrovammo dopo lo spettacolo a cena a casa di Carla e, da lì, è stato un susseguirsi di interviste e di spettacoli. L’amicizia è nata quando ha deciso di acquistare l’Isola dei Galli, nel mare al largo di Positano. Le nostre estati volavano… Lui mi chiamava “Gioiosa”, abbiamo condiviso occasioni straordinarie come l’arrivo, sulla “sua” isola, del Presidente Vaclav Havel, di Leonardo Mondadori, di Lina Wertmüller e tanti altri. Una sera lo convinsi ad andare a vedere Carla che avrebbe ballato a Salerno. All’imbrunire partimmo dall’isola con un barchino a motore che andava lento sul mare, ed io parlavo, parlavo, e raccontavo della costa, di Sorrento e di Eduardo nell’altra isola vicina, Isca, quando lui a un certo punto disse: “Prego, non parla più Gioiosa, ascoltiamo il silenzio del mare”. 

A Sorrento, agli anni dell’adolescenza, risale il legame con Renzo Arbore.
Sì. Renzo è una specie di fratello. Piombò nella vita di Gerardo, mio fratello maggiore, quando noi studiavamo a Napoli. Noi abitavamo in via Martucci e lui a Piazza Amedeo, a pochi passi. Li univa la passione immensa per il Jazz, erano entrambi fanatici pazzi persi per Louis Armstrong: Gerardo suonava il trombone e Renzo il clarino. Una frequentazione che si tramutò ben presto in un’amicizia fortissima. Renzo era spesso nostro ospite a Villa Gargiulo. Ho ascoltato in anteprima nel salotto di casa tante sue composizioni, alcune ancora inedite, tra cui “Sono vecchia, racchia e paralitica” che lo esorto sempre a pubblicare. Renzo è un amico del cuore, ha fatto il grande cammino che ha fatto ma non ci siamo mai persi.

Testo: Ciro Cacciola

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